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Le vicende pubbliche e private di un grande autore della letteratura italiana, ricostruite con ampio rispetto per l'autenticità dei fatti, dipingono l'uomo: un'esistenza, quella di Torquato Tasso, trascorsa in massima parte nelle corti, prima da brillante cortigiano dedito ai balli e alle feste, poi, una volta precipitato nel baratro della follia, da vittima dell'alterigia del duca Alfonso II d'Este. Tasso è un genio moderno che deve misurarsi con il daimon, fantasma delle proprie allucinazioni, e con il mondo violento delle corti tardorinascimentali, sullo sfondo di un'epoca contrassegnata dall'incombere minaccioso dell'Inquisizione. Scorrono le vicende familiari, la passione giovanile per Lucrezia Bendidio, i successi e la fama europea, la tensione religiosa e, soprattutto, l'amore per la poesia.